8 novembre 1847, nasce Bram Stoker, padre di uno dei romanzi gotici più famosi di sempre: Dracula.
Com’è noto, Dracula racconta la storia di un vampiro che vive in un castello in rovina nelle montagne dei Carpazi. Nonostante la maggior parte della azione si svolgesse nella Londra vittoriana fu la descrizione della Transilvania – oscura, selvaggia, incontaminata da scienza e modernità – a suggestionare i lettori.
Il castello di Dracula non è mai esistito, se non nella fantasia di Bram Stoker, mentre i turisti hanno spesso scoperto come i rumeni fossero ignari dell’esistenza del conte vampiro. Il romanzo, considerato dalla censura comunista come anti-patriottico, sarebbe stato infatti pubblicato in Romania solo nel 1990. La Romania conosceva tuttavia il suo Dracula storico, il voivoda di valacchia del XV secolo, Vlad III Tepes ( ‘Vlad l’Impalatore’), un principe notoriamente violento noto per impalare i suoi nemici ottomani.
Nonostante la sanguinaria reputazione di Vlad, gli storici nazionalisti dell’Otto e del Novecento lo celebrarono come eroe nazionale, capo forte e difensore del paese. Con la svolta nazionalistica di Ceauşescu – che dal 1960 prende le distanze dall’URSS – i governanti medievali della Romania, come Vlad, Stefano il Grande o Mircea il Vecchio, furono guardati come precursori di una politica estera indipendente ed espressione di una Romania eterna. E lo stesso dittatore rumeno si sarebbe poi identificato con loro.