Una studentessa di 19 anni, la sera del 26 febbraio scorso era stata invitata da quello che credeva un amico a fare un giro in macchina con gli altri due amici.
La giovane avrebbe capito di essere finita in una trappola quando ha notato che l’auto si stava allontanando dal centro storico e si dirigeva verso la campagna. L’amico però l’aveva rassicurata dicendole che sarebbero saliti a casa di uno di loro per bere qualcosa. Proprio lì si sarebbe consumato lo stupro. A violentarla sarebbe stato un 22enne.
Secondo gli elementi raccolti il ragazzo, indignato dalle supposizioni della ragazza sulla sua presunta omossessualità, l’avrebbe trascinata in camera da letto, gettata sul letto e immobilizzata. Lei non avrebbe reagito perché aveva pensato che se non avesse opposto resistenza sarebbe finito presto. Ci sarebbe anche un video girato dal 22enne.
L’avvocato della giovane, Vincenzo Galione è in attesa del rinvio a giudizio dei tre indagati, rappresentati dagli avvocati Giampiero Vellucci, Armando Pagliei e Pierfrancesco Pizzuti. Gli indagati hanno sempre respinto tutte le accuse, sostenendo di non aver mai costretto la ragazza e che quel rapporto sia avvenuto in maniera consenziente.
C.T.
