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Attualità

Quanto risparmieremmo mantenendo l’ora legale?

Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, gli italiani sposteranno come ogni anno la lancetta d’orologio indietro di un’ora. C’è però chi sostiene che il passaggio all’ora solare sia da evitare perchè l’attuale regime potrebbe aiutare a contrastare il rincaro delle bollette. Tra questi anche Conflavoro, l’associazione di categoria che tutela, rappresenta e promuove le piccole e medie imprese sul territorio nazionale, che nel suo ultimo studio ipotizza un risparmio di 2,7 miliardi di euro nel caso questa scelta venisse intrapresa.

Nel documento non mancano esempi pratici del beneficio che la misura andrebbe a produrre. “Sulla base di un calcolo spannometrico, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (da 30 ottobre al 26 marzo, per un totale 147 giorni), si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per complessive 147 ore. Da qui, la nostra stima di risparmio”.

Si tratta di una previsione basata sull’ultimo fabbisogno energetico certo (dati del gestore al 2021) pari a 318,1 miliardi di KWh, rinnovabili comprese, calcolati sul prezzo nel mercato tutelato da Arera, ossia 0,51 euro/KWh per il mese di ottobre 2022.

Queste previsioni potrebbero addirittura rivelarsi al ribasso, se si considera che i primi otto mesi del 2022 hanno già registrato una media di fabbisogno mensile pari a 25,9 miliardi di KWh per un ipotetico totale a fine anno di oltre 354 miliardi di KWh.

Guardando alle ultime stime diffuse da Terna, Conflavoro rileva che “tra marzo e ottobre del 2021, quindi prima del caro bollette, è stato stimato un risparmio di oltre 190 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica per 420 milioni di kilowattora, con un ulteriore beneficio ambientale di riduzione di circa 200 mila tonnellate di CO2”.

Ancora più concretamente, il presidente dell’associazione, Roberto Capobianco spiega: “Quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (giorno più corto dell’anno) il sole tramonta a Roma alle 16.42. Con quella legale diventerebbero le 17.42. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.34, anziché alle 7.34, ma il risparmio di corrente sarebbe comunque maggiore poiché alle cinque di pomeriggio quasi tutte le attività lavorative sono ancora aperte”.

“Mantenere l’ora legale potrebbe quindi certamente contribuire a scongiurare misure di emergenza come la riduzione degli orari di lavoro, lo spegnimento anticipato e l’accensione posticipata dell’illuminazione e, nei casi peggiori, gli eventuali distacchi dalla rete che le imprese potrebbero trovarsi costrette ad attuare per tamponare le criticità della situazione, ha aggiunto Capobianco. Che ha concluso: Per questo facciamo appello al governo perché valuti con molta rapidità i benefici di questa proposta”.

Lo stesso appello è arrivato qualche settimana fa dalla Sima. A inizio settembre la Società italiana di medicina ambientale ha infatti chiesto al Governo di abbandonare l’ormai consueto passaggio ora legale/ora solare stimando un risparmio di un miliardo di euro.

In Europa alcuni passi in tal senso sono già stati fatti. Dall’anno scorso, ad esempio, la Francia ha adottato l’orario unico per tutto l’anno e già prima, nel 2018, il Parlamento europeo aveva invitato la Commissione a rivedere le stime sugli sprechi energetici dovuti all’imposizione dell’ora solare.

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