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Primo pianoSport

Frosinone, quel calciomercato estivo che non vogliamo vedere mai più

Sedici giocatori. Due terzi di una rosa. Un’intera formazione più cinque riserve. Nell’estate del ritorno in Serie A, il Frosinone ha rivoluzionato il proprio organico. Era inevitabile cambiare: la squadra della passata stagione aveva faticato terribilmente anche in Serie B, alcuni elementi non erano oggettivamente in grado di ben figurare nel massimo campionato.

L’errore, però, è stato cambiare così tanto, quando magari sarebbero bastati meno acquisti ma più funzionali al progetto. E, così, ci si è tuffati sul calciomercato con frenesia, talvolta senza realmente analizzare i benefici che avrebbe apportato l’arrivo di determinati giocatori. Il direttore sportivo Giannitti e il consulente di mercato Capozucca – più il secondo del primo, a dire la verità – hanno portato a Frosinone tanti giocatori inadeguati per la categoria. E, purtroppo, ci siamo tutti resi conto delle lacune qualitative della rosa fin dalle primissime giornate.

Dei 16 volti nuovi arrivati nella caotica estate giallazzurra, ben 6 (Campbell, Hallfredsson, Perica, Crisetig, Vloet e Ardaiz) hanno lasciato la Ciociaria già a gennaio, senza lasciare alcun rimpianto. Da altri (Molinaro, Salamon, ma anche Capuano e Zampano) ci si aspettava un rendimento migliore e, invece, da titolari che sarebbero dovuti essere, si sono ritrovati per buona parte della stagione a ricoprire il ruolo di comprimari.

E, poi, più in generale, tanti, troppi i prestiti per un club che negli anni passati aveva fatto della programmazione il suo punto di forza. Si è navigato a vista, vivendo alla giornata: come se neanche la società credesse davvero nella possibilità della salvezza. E, allora, ha preferito non farsi carico di contratti con scadenza a medio e lungo termine. Il risultato, però, è stato che questo gruppo non ha mai sentito del tutto proprio l’obiettivo stagionale: è mancato quel senso di appartenenza che era stata l’arma migliore del Leone nelle passate stagioni. Per il futuro la speranza è che il Frosinone faccia tesoro degli errori commessi in questi ultimi mesi e che non operi mai più un calciomercato confuso e fallimentare come quello della scorsa estate.

Gabriele Margani

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